STUDIO LEGALE AVVOCATO CAROLINA MACRÌ
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Studio legale avv. Carolina Macrì. Via Manzoni, 116  Gela.   Tel.  347 129 5440

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Aree di attività

L’Avvocato Carolina Macrì  assiste i propri clienti in tutte le fasi legali che caratterizzano divorzi, separazioni e affidamento di minori.

Lo studio offre inoltre tutela legale nel campo delle obbligazioni  (recupero crediti, contrattualistica) delle vertenze di lavoro e della responsabilità civile, ivi compresa l'infortunistica stradale.

Durante il primo colloquio gratuito verranno ascoltate e valutate le problematiche da affrontare e ti verranno illustrate le informazioni sui percorsi da intraprendere e sui costi.

L'avvocato riceve in studio in via Alessandro Manzoni, 116 a Gela, previo appuntamento telefonando al num. 347 129 5440 
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Avv. Carolina Macrì

Carolina Macrì si è laureata in giurisprudenza presso l'università degli studi di Catania.                   >>>continua<<<
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Contatti

e-mail: c.macri@hotmail.com

Cell.: 347 129 5440

FAX: 0933 823880
    
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Jobs Act: Consulta, illegittimo criterio indennità licenziamento

La norma sul contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti del Jobs Act è illegittima nella parte in cui determina in modo rigido l'indennità spettante al lavoratore ingiustificatamente licenziato. Lo ha stabilito la Corte costituzionale.
La Corte ha dichiarato illegittime le disposizioni in materia contenute nell'articolo 3, comma 1, del Decreto legislativo n.23/2015, non modificate dal successivo Decreto legge n.87/2018, cosiddetto "Decreto dignità".
In particolare, la previsione di un'indennità crescente in ragione della sola anzianità di servizio del lavoratore è, secondo la Corte, contraria ai principi di ragionevolezza e di uguaglianza e contrasta con il diritto e la tutela del lavoro sanciti dagli articoli 4 e 35 della Costituzione. Tutte le altre questioni relative ai licenziamenti sono state dichiarate inammissibili o infondate. La sentenza sarà depositata nelle prossime settimane.
Corte di Cassazione, sezione feriale penale, sentenza 4 settembre 2017, n. 39881. Guida in stato di ebrezza e prelievo del sangue in pronto soccorso
Il prelievo del sangue compiuto autonomamente dai sanitari in esecuzione di ordinari protocolli di pronto soccorso, in assenza di indizi di reità a carico di un soggetto coinvolto in un incidente stradale e poi ricoverato, non rientra tra gli atti di polizia giudiziaria e quindi non sussiste alcun obbligo di avviso all’indagato della facoltà di farsi assistere da un difensore di fiducia. In questa ipotesi inoltre non assume alcun rilievo la mancanza di consenso dell’interessato.
  • Rifiuto di lavorare nei giorni festivi
    Suprema Corte di Cassazione Sezione Lavoro

    Sentenza 19 ottobre 2016, n. 21209

La Suprema Corte di Cassazione ha esaminato il caso di alcuni lavoratori, operai di un’azienda del settore metallurgico, che si sono visti precettare il trattamento retributivo ordinario per una festività in cui si sono rifiutati di lavorare.
L’Azienda, infatti, giustificava detta azione poiché che in base al loro contratto collettivo «nessun lavoratore può rifiutarsi, salvo giustificato motivo, di compiere lavoro straordinario, notturno e festivo».
In poche parole, per il datore di lavoro, gli operai non avevano diritto al pagamento della prestazione salariale poiché questi ultimi perché non avevano lavorato.
Gli ermellini però hanno dato ragione ai lavoratori chiarendo che il trattamento retributivo ordinario relativo alle festività non è conseguenza delle disposizioni contenute nel contratto collettivo (che avrebbe potuto al massimo giustificare l’avvio di un’azione disciplinare nei confronti degli operai) ma deriva direttamente dalla legge e, pertanto, non puo’ giustificarsi l’omissione del versamento della retribuzione.


  • Famiglia, Sentenza n. 24001 del 11/12/2014
FAMIGLIA - SURROGAZIONE DI MATERNITA' - CONTRARIETA' ALL'ORDINE PUBBLICO 

La prima sezione ha affermato che la c.d. “surrogazione di maternità” è vietata nell’ordinamento italiano perché contraria all’ordine pubblico, sicché va dichiarato lo stato di adottabilità di un minore, nato da una donna ucraina su commissione di una coppia italiana.



  • Famiglia, Sentenza n. 19790 del 19/09/2014
FAMIGLIA - DICHIARAZIONE GIUDIZIALE DI PATERNITA' O MATERNITA' - CURATORE SPECIALE EX ART. 276 COD. CIV., COME MODIFICATO DALLA LEGGE N. 219 DEL 2012 - APPLICABILITA' AI GIUDIZI PENDENTI - NOMINA - NECESSITA' - OMISSIONE - RIMESSIONE AL GIUDICE DI PRIMO GRADO

In tema di azione giudiziale di riconoscimento della paternità o maternità, il curatore speciale, previsto dall’art. 276 cod. civ., come modificato dall’art. 1, comma 5, della legge 10 dicembre 2012, n. 219, immediatamente applicabile anche ai giudizi già pendenti alla data (1.1.2013) di entrata in vigore della nuova normativa, è parte necessaria del giudizio, per cui, ove ne sia stata omessa la nomina, la causa va rimessa al giudice di primo grado, cui compete in via esclusiva la designazione.



  • Famiglia, Sentenza n. 18076 del 20/08/2014
DIRITTI E DOVERI DEI CONIUGI - MANTENIMENTO DELLA PROLE – FIGLIO ULTRAQUARANTENNE DISOCCUPATO 


La Prima Sezione ha affermato, con riguardo ai limiti relativi all’obbligo di mantenimento dei figli maggiorenni non indipendenti economicamente, che non è tutelabile il figlio ultraquarantenne disoccupato il quale, pur vivendo in un contesto di crisi economica e sociale, rifiuti ingiustificatamente di acquisire l’autonomia economica tramite l’impegno lavorativo e chieda il mantenimento da parte dei genitori.

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